Kinza:
In quali ambiti l’IA sta già mostrando un impatto concreto nella finanza alberghiera?
Sundar:
In diverse aree strategiche:
- Revenue Management e prezzi dinamici: l’IA permette di regolare le tariffe in tempo reale in base alla domanda.
- Previsioni e budget: identifica pattern e tendenze che potrebbero sfuggire all’analisi umana.
- Ottimizzazione dei costi e dell’efficienza operativa: migliora la distribuzione delle risorse e riduce gli sprechi.
- Gestione energetica: aiuta a contenere i costi delle utenze.
- Reportistica automatica: consente di risparmiare tempo e mantenere coerenza nei dati.
- Rilevamento di anomalie e frodi: un aspetto cruciale per la trasparenza finanziaria.
Kinza:
Un potenziale davvero notevole. Ma immagino che con grandi dati arrivi anche una grande responsabilità. Parliamo della sicurezza dell’accesso.
Sundar:
Hai perfettamente ragione. La questione della sicurezza è fondamentale. I modelli generici di IA, disponibili sul mercato, spesso non prevedono un controllo rigoroso degli accessi: chiunque può chiedere qualsiasi domanda. Questo approccio è impensabile per noi.
Nel nostro contesto:
- Non tutti devono avere accesso a tutte le informazioni.
- Nessun soggetto esterno all’organizzazione dovrebbe poter entrare nel sistema.
- Anche internamente, gli accessi devono essere definiti con precisione, in base ai ruoli.
- E l’accuratezza dev’essere assoluta: in ambito finanziario, una previsione sbagliata dello 0,1% può avere conseguenze molto serie.
Per questo, la nostra applicazione dell’IA è molto più sofisticata rispetto a quella di un prodotto consumer. Non stiamo usando l’IA per suggerire una destinazione di viaggio: la stiamo impiegando per supportare decisioni strategiche da milioni di euro.
Kinza:
Quindi non si tratta di stupire con effetti speciali, ma di garantire un utilizzo responsabile.
Sundar:
Esattamente. Nel marketing, la tentazione di presentare funzionalità “wow” è sempre forte. Ma non è il nostro stile. In Fairmas vogliamo offrire soluzioni che abbiano un reale valore per l’utente, che siano utili, concrete, e che rispettano al contempo i nostri consolidati standard di eccellenza nella protezione dei dati e nella riservatezza.
Kinza:
Una visione molto chiara. Dal tuo punto di vista personale, come si posiziona questo tipo di IA rispetto ad altri casi d’uso B2B?
Sundar:
È decisamente più complesso. Nella finanza alberghiera non esiste una situazione “standard”. Ogni hotel è diverso: uno vicino a un aeroporto ha dinamiche completamente diverse rispetto a uno in un borgo storico. E l’ambiente cambia continuamente: eventi locali, condizioni meteo, traffico… tutto può incidere su performance e pianificazione.
Questa variabilità rende fondamentale un’IA personalizzata, che sappia adattarsi in tempo reale. È per questo che in Fairmas investiamo tempo ed energie per sviluppare una IA potente, ma anche responsabile, sicura e modellata su ogni singolo caso.
Kinza:
Ti ringrazio, Sundar. Le tue riflessioni sono preziose. È evidente che nel nostro settore l’IA non è una moda passeggera, ma uno strumento per costruire soluzioni concrete e affidabili.
Conclusione
L’IA non è una soluzione magica, e non va trattata come tale. Come ha spiegato Sundar, è uno strumento che affianca le persone nelle decisioni. La sua forza sta nella capacità di elaborare grandi volumi di dati, individuare correlazioni, aumentare la precisione e migliorare l’efficienza — senza mai perdere di vista la sicurezza.
In Fairmas non inseguiamo le mode. Ogni funzionalità che sviluppiamo deve rispettare i più alti standard di affidabilità, protezione dei dati e utilità concreta. Il settore alberghiero presenta sfide complesse, ma con un’IA ben applicata possiamo affrontarle con intelligenza, trasparenza ed efficacia.
L’integrazione dell’IA nei nostri strumenti — come FairPlanner — aiuterà gli hotel a prendere decisioni più rapide, più informate e, soprattutto, più redditizie.