Precisione al posto degli effetti speciali: perché la finanza alberghiera ha bisogno di un’altra IA 

Conversación con Sundar Sitaula, experto de datos en Fairmas 
Moderadora: Kinza Raheel 

Introduzione 

Nel settore alberghiero, l’adozione di nuove tecnologie è spesso stata accolta con cautela. Ma oggi il cambiamento non è più una scelta — è una necessità. L’intelligenza artificiale (IA) non è più solo un concetto futuristico, bensì uno strumento concreto destinato a trasformare il modo in cui gli hotel pianificano, analizzano e ottimizzano le proprie performance finanziarie. 

In Fairmas, preferiamo concentrarci su soluzioni solide piuttosto che su funzioni appariscenti. Crediamo che l’IA debba essere sicura, mirata e progettata per affrontare sfide reali, soprattutto in un ambito complesso e altamente sensibile come la pianificazione finanziaria in hotel. 

Per approfondire il tema, Kinza Raheel — responsabile marketing e comunicazione internazionale — ha intervistato Sundar Sitaula, Data Scientist di Fairmas. Insieme hanno discusso il ruolo concreto che l’IA può assumere nella finanza alberghiera: dall’ottimizzazione dei ricavi alla protezione dei dati. Ne è emersa una visione chiara e onesta dell’evoluzione dell’IA nel settore e all’interno della stessa Fairmas.


Kinza:
Benvenuto, Sundar! Partiamo subito: perché secondo te l’IA continua a sembrare qualcosa di “lontano” per tanti operatori del settore alberghiero?

Sundar:
Grazie, Kinza, è un piacere essere qui. Credo che l’IA sembri ancora fantascienza per molti perché viene spesso associata ad applicazioni per il grande pubblico — come gli assistenti vocali o le app di viaggio. Ma nell’ambito della pianificazione e dell’analisi finanziaria nel settore alberghiero, si tratta di tutt’altro: qui l’IA è uno strumento tecnico, che deve garantire precisione, sicurezza e risultati tangibili.

Kinza: 
In quali ambiti l’IA sta già mostrando un impatto concreto nella finanza alberghiera? 

Sundar: 
In diverse aree strategiche: 

  • Revenue Management e prezzi dinamici: l’IA permette di regolare le tariffe in tempo reale in base alla domanda. 
  • Previsioni e budget: identifica pattern e tendenze che potrebbero sfuggire all’analisi umana. 
  • Ottimizzazione dei costi e dell’efficienza operativa: migliora la distribuzione delle risorse e riduce gli sprechi. 
  • Gestione energetica: aiuta a contenere i costi delle utenze. 
  • Reportistica automatica: consente di risparmiare tempo e mantenere coerenza nei dati. 
  • Rilevamento di anomalie e frodi: un aspetto cruciale per la trasparenza finanziaria. 

Kinza: 
Un potenziale davvero notevole. Ma immagino che con grandi dati arrivi anche una grande responsabilità. Parliamo della sicurezza dell’accesso.  

Sundar: 
Hai perfettamente ragione. La questione della sicurezza è fondamentale. I modelli generici di IA, disponibili sul mercato, spesso non prevedono un controllo rigoroso degli accessi: chiunque può chiedere qualsiasi domanda. Questo approccio è impensabile per noi. 

Nel nostro contesto: 

  • Non tutti devono avere accesso a tutte le informazioni. 
  • Nessun soggetto esterno all’organizzazione dovrebbe poter entrare nel sistema. 
  • Anche internamente, gli accessi devono essere definiti con precisione, in base ai ruoli. 
  • E l’accuratezza dev’essere assoluta: in ambito finanziario, una previsione sbagliata dello 0,1% può avere conseguenze molto serie. 

Per questo, la nostra applicazione dell’IA è molto più sofisticata rispetto a quella di un prodotto consumer. Non stiamo usando l’IA per suggerire una destinazione di viaggio: la stiamo impiegando per supportare decisioni strategiche da milioni di euro. 

Kinza: 
Quindi non si tratta di stupire con effetti speciali, ma di garantire un utilizzo responsabile. 

Sundar: 
Esattamente. Nel marketing, la tentazione di presentare funzionalità “wow” è sempre forte. Ma non è il nostro stile. In Fairmas vogliamo offrire soluzioni che abbiano un reale valore per l’utente, che siano utili, concrete, e che rispettano al contempo i nostri consolidati standard di eccellenza nella protezione dei dati e nella riservatezza. 

Kinza: 
Una visione molto chiara. Dal tuo punto di vista personale, come si posiziona questo tipo di IA rispetto ad altri casi d’uso B2B? 

Sundar: 
È decisamente più complesso. Nella finanza alberghiera non esiste una situazione “standard”. Ogni hotel è diverso: uno vicino a un aeroporto ha dinamiche completamente diverse rispetto a uno in un borgo storico. E l’ambiente cambia continuamente: eventi locali, condizioni meteo, traffico… tutto può incidere su performance e pianificazione. 

Questa variabilità rende fondamentale un’IA personalizzata, che sappia adattarsi in tempo reale. È per questo che in Fairmas investiamo tempo ed energie per sviluppare una IA potente, ma anche responsabile, sicura e modellata su ogni singolo caso. 

Kinza: 
Ti ringrazio, Sundar. Le tue riflessioni sono preziose. È evidente che nel nostro settore l’IA non è una moda passeggera, ma uno strumento per costruire soluzioni concrete e affidabili. 

 Conclusione 

L’IA non è una soluzione magica, e non va trattata come tale. Come ha spiegato Sundar, è uno strumento che affianca le persone nelle decisioni. La sua forza sta nella capacità di elaborare grandi volumi di dati, individuare correlazioni, aumentare la precisione e migliorare l’efficienza — senza mai perdere di vista la sicurezza. 

In Fairmas non inseguiamo le mode. Ogni funzionalità che sviluppiamo deve rispettare i più alti standard di affidabilità, protezione dei dati e utilità concreta. Il settore alberghiero presenta sfide complesse, ma con un’IA ben applicata possiamo affrontarle con intelligenza, trasparenza ed efficacia. 

L’integrazione dell’IA nei nostri strumenti — come FairPlanner — aiuterà gli hotel a prendere decisioni più rapide, più informate e, soprattutto, più redditizie.  

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